Sant'Antimo: storia e cultura di un paese che ha tutto da dimostrare
Il Comune di Sant'Antimo ha patrocinato moralmente ed economicamente "Come manna dal cielo"
La ricchezza di storia, di tradizioni, di valori e di risorse del territorio diventeranno, grazie a questo progetto, patrimonio di tutti coloro che vorranno "nutrirsi" della nostra cultura.
Conoscere Sant'Antimo, è possibile anche attraverso la lettura delle pubblicazioni curate dalla Proloco di Sant'Antimo. Ed.atellana, collana di studi e ricerche del Comune di Sant'Antimo a cui hanno lavorato
Vi presentiamo giusto quel che per noi è essenziale, ma se volete approfondire potete sempre far riferimento ai testi da noi usati come fonti per le ricerche sulla storia e la cultura di Sant' Antimo
Le Origini
Le origini del paese di Sant'Antimo non sono totalmente note e non si hanno notizie, nè elementi sicuri che consentano a grandi linee una precisa storia del suo territorio.
Due sono le ipotesi accreditate dalla tradizione: la prima fa risalire l'abitato originario all'anno 600 in piena era cristiana, quando abitanti della Sabina, per sfuggire alle invasioni barbariche, emigrarono nel territorio atellano dando vita ad un nucleo abitato stabile cui avrebbero dato la denominazione Sant'Antimo;
La seconda ritiene che il nome dato al paese sia merito del duca di Napoli Antemio, che all'inizio del nono secolo e, precisamente nell'816 volle edificare un tempio in onore del Santo, dando il nome al luogo dove ora sorge il paese.
La ricchezza di storia, di tradizioni, di valori e di risorse del territorio diventeranno, grazie a questo progetto, patrimonio di tutti coloro che vorranno "nutrirsi" della nostra cultura.
Conoscere Sant'Antimo, è possibile anche attraverso la lettura delle pubblicazioni curate dalla Proloco di Sant'Antimo. Ed.atellana, collana di studi e ricerche del Comune di Sant'Antimo a cui hanno lavorato
Vi presentiamo giusto quel che per noi è essenziale, ma se volete approfondire potete sempre far riferimento ai testi da noi usati come fonti per le ricerche sulla storia e la cultura di Sant' Antimo
Le Origini
Le origini del paese di Sant'Antimo non sono totalmente note e non si hanno notizie, nè elementi sicuri che consentano a grandi linee una precisa storia del suo territorio.
Due sono le ipotesi accreditate dalla tradizione: la prima fa risalire l'abitato originario all'anno 600 in piena era cristiana, quando abitanti della Sabina, per sfuggire alle invasioni barbariche, emigrarono nel territorio atellano dando vita ad un nucleo abitato stabile cui avrebbero dato la denominazione Sant'Antimo;
La seconda ritiene che il nome dato al paese sia merito del duca di Napoli Antemio, che all'inizio del nono secolo e, precisamente nell'816 volle edificare un tempio in onore del Santo, dando il nome al luogo dove ora sorge il paese.
Il Castello Baronale
Nel Comune di Sant'Antimo, al centro del paese, sulla piazza principale, l'odierna Piazza della Repubblica, è situato il Castello Baronale.
L'edificio, in epoca remota simbolo del potere feudale, e la vicina Chiesa Madre, centro religioso, simboli del trono e dell'altare, dal XVI e XVIII secolo hanno rappresentato i principali punti di riferimento nella vita cittadina e centri di aggregazione e di sviluppo.
I nobili feudatari che l'abitarono, i duchi Revertera fino al 1629, i Duchi e Principi Ruffo, e i principi Mirelli fino al 1806 amministrarono il feudo di Sant'Antimo condizionando lo sviluppo socio-economico avendo la facoltà oltre ai canoni di affitto delle terre feudali l'uso dei propri servizi dietro corresponsione di un tributo, avendo la facoltà di nominare il giudice del territorio per l'amministrazione della giustizia ed avendo il potere di convalidare le nomine, ma anche di destituire gli eletti nella Amministrazione Comunale.
In epoca moderna, dal 1880/1884, di proprietà e residenza della famiglia Giannangeli, rappresenta un interessante esempio di architettura rinascimentale in buone condizioni statiche ed abitative per la disponibilità degli attuali proprietari nel provvedere a ristrutturazioni conservative onerose e rappresenta uno dei simboli più caratteristici del Comune di Sant'Antimo
Nel Comune di Sant'Antimo, al centro del paese, sulla piazza principale, l'odierna Piazza della Repubblica, è situato il Castello Baronale.
L'edificio, in epoca remota simbolo del potere feudale, e la vicina Chiesa Madre, centro religioso, simboli del trono e dell'altare, dal XVI e XVIII secolo hanno rappresentato i principali punti di riferimento nella vita cittadina e centri di aggregazione e di sviluppo.
I nobili feudatari che l'abitarono, i duchi Revertera fino al 1629, i Duchi e Principi Ruffo, e i principi Mirelli fino al 1806 amministrarono il feudo di Sant'Antimo condizionando lo sviluppo socio-economico avendo la facoltà oltre ai canoni di affitto delle terre feudali l'uso dei propri servizi dietro corresponsione di un tributo, avendo la facoltà di nominare il giudice del territorio per l'amministrazione della giustizia ed avendo il potere di convalidare le nomine, ma anche di destituire gli eletti nella Amministrazione Comunale.
In epoca moderna, dal 1880/1884, di proprietà e residenza della famiglia Giannangeli, rappresenta un interessante esempio di architettura rinascimentale in buone condizioni statiche ed abitative per la disponibilità degli attuali proprietari nel provvedere a ristrutturazioni conservative onerose e rappresenta uno dei simboli più caratteristici del Comune di Sant'Antimo
Il Martire
Antimo (... – 303) è stato un presbitero cristiano romano di difficile identificazione, martirizzato nel IV secolo e venerato come Santo dalla Chiesa Cattolica che lo ricorda l'11 maggio insieme ad altri otto martiri di altrettanto difficile identificazione: Massimo, Basso, Fabio, Sisinnio, Diocleziano, Fiorenzo, Faltonio Piniano e Anicia Lucina. La tradizione di questi martiri è legata agli Acta Sancti Anthimi..
Personaggi di spicco
Il nostro paese ha dato natali anche a grandi personaggi come Nicola Romeo
Antimo (... – 303) è stato un presbitero cristiano romano di difficile identificazione, martirizzato nel IV secolo e venerato come Santo dalla Chiesa Cattolica che lo ricorda l'11 maggio insieme ad altri otto martiri di altrettanto difficile identificazione: Massimo, Basso, Fabio, Sisinnio, Diocleziano, Fiorenzo, Faltonio Piniano e Anicia Lucina. La tradizione di questi martiri è legata agli Acta Sancti Anthimi..
Personaggi di spicco
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